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Corte Costituzionale - Sentenza n. 127 del 19 aprile 2023 |
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L’assistente all’autonomia e alla comunicazione - istituzione dell'Albo unico degli assistenti per l'autonomia e la comunicazione degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali, non è una competenza regionale.
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Corte Costituzionale - Sentenza n. 195 del 15 ottobre 2021 |

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Rapporti di forza tra legislazione nazionale e legislazione regionale in materia di autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio, all’accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private |
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Corte Costituzionale - Sentenza n. 186 del 9 luglio 2020 |
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La disposizione censurata non è stata ritenuta dalla Corte in contrasto con l’articolo 77 della Costituzione sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti legge. Tuttavia, la Corte ne ha dichiarato l’incostituzionalità per violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti. |
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Corte Costituzionale - Sentenza n. 135 del 11 giugno 2020 |

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Comuni e IPAB estinte: no al trasferimento dei beni e del personale - Sentenza n. 135/2020
Nonostante i vincoli naturali che legano le IPAB agli enti locali, i comuni non possono essere obbligati ad assorbire il patrimonio e il personale delle IPAB estinte
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Corte Costituzionale - Sentenza n. 131 del 20 maggio 2020 |
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La sentenza della Corte costituzionale interviene a proposito della L.R. 2/2019 della Regione Umbria a seguito dell’azione del Governo che ritiene illegittima la scelta della Regione Umbria di ampliare le previsioni dell’art. 55 anche alle cooperative di comunità. Nella riflessioni della Consulta si osservano aperture alla coprogettazione e la coprogrammazione, e in generale alle strategie di amministrazione della cosa pubblica basate sul principio di collaborazione, le quali sono da tempo al centro di crescenti attenzioni da parte di enti locali e Terzo settore. Questo orientamento, che ben traduce nei fatti il principio costituzionale di sussidiarietà, ha avuto un punto di snodo nell’art. 55 del Codice del Terzo settore, che considera l’approccio collaborativo in qualche modo “ordinario”, nel senso di non legato a fattori specifici quali la particolare sperimentalità dell’intervento come avveniva nella legge 328/2000, ma al reciproco riconoscimento di istituzioni e Terzo settore delle comuni finalità perseguite.
Articolo 55 del Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117
Tra i soggetti pubblici e gli ETS, in forza dell’art. 55 CTS si instaura un canale di amministrazione condivisa, alternativo a quello del profitto e del mercato: la «co-programmazione», la «co-progettazione» e il «partenariato» (che può condurre anche a forme di «accreditamento») si configurano come fasi di un procedimento complesso espressione di un diverso rapporto tra il pubblico ed il privato sociale, non fondato semplicemente su un rapporto sinallagmatico.
Il modello configurato dall’art. 55 CTS, infatti, non si basa sulla corresponsione di prezzi e corrispettivi dalla parte pubblica a quella privata, ma sulla convergenza di obiettivi e sull’aggregazione di risorse pubbliche e private per la programmazione e la progettazione, in comune, di servizi e interventi diretti a elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, secondo una sfera relazionale che si colloca al di là del mero scambio utilitaristico.
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